Corini potrebbe abbandonare il progetto tecnico, per cercare di recuperare qualcosa

Eugenio Corini, il suo progetto “bello” che potrebbe arenarsi fuori dal porto per cercare di salvare la nave
Un Corini sempre più solo, questo è quello che trapela da ciò che si denota, specialmente dopo la gara di Terni.
Corini che abbandona il campo dopo il triplice fischio, che con il capo chino va verso gli spogliatoi lasciando i propri ragazzi soli contro i tifosi.
Una scena che lascia molto amaro in bocca. Un post gara, dove è lo stesso Corini ad ammettere le colpe e assumersi le responsabilità per ciò che è successo.
La società resta in silenzio, come se volesse osservare le future mosse dell’ ex capitano del Palermo oggi allenatore dei rosanero.
Le prossime due gare potrebbero essere l’ancora di salvezza o il maremoto che porterà in fondo – classifica – la nave non più gestita dal capitano Corini.
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Tra gli errori che si danno a Corini, c’è quello di aver fatto una netta distinzione tra “i vecchi” e “i nuovi”.
I vecchi ragazzi che hanno fatto sognare Palermo, messi a margine del progetto, sia a livello tecnico ma anche contrattuale. Il tutto a favore dei nuovi, messi tutti in campo come titolari, forse troppo presto e forti di un contratto economicamente vantaggioso.
Già Baldini in tempi non sospetti aveva provato ad alzare la questione dei rinnovi contrattuali. Sembrava una cosa non troppo sensata, ma impostata a oggi, con la situazione disastrosa in classifica e nei risultati, può avere una certa logica.
Tornando a Corini, ha optato per un impostazione tecnica, fatta di un pensiero elegante. Una squadra che sappia giocare al pallone, con tecnica e cervello a discapito del calcio brutto e sporco che i giocatori meno dotati sfruttano.
Purtroppo Corini non ha fatto i conti con la possibilità di entrare dentro un circolo vizioso fatto di risultati e prestazioni negative, arrivando al punto tale che i “suoi” sembrano non seguire le idee che cerca di trasmettere.
Per questo motivo, Corini, secondo la Gazzetta dello Sport, dovrà provare ad abbandonare la sua idea e il suo progetto tecnico, fatto di eleganza e qualità.
Tornare a fare un gioco più maschio e sporco cercando di portare a casa punti preziosi, specialmente in casa.
Per fare questo, probabilmente dovrà chiedere l’aiuto di quelli considerati “i vecchi”, che sicuramente come qualità rispetto “ai nuovi” sono meno dotati, ma che quando sono stati chiamati in causa non hanno sfigurato.
Provare un centrocampo fatto di muscoli e di gente pronta a rompere il gioco avversario e un reparto d’attacco da cambiare – tranne per Brunori – buttando nella mischia più centimetri e più peso.
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Di seguito l’estratto de “La Gazzetta dello Sport“
Sarà la settimana più lunga perché vivrà di scelte difficili, possibili rivoluzioni e magari tagli eccellenti. Saranno i giorni che portarono al primo di un doppio confronto al Barbera dal quale il Palermo deve estrarre punti pesanti. Tra la sfida con il Pisa e quella con il Cittadella, Corini dovrà costruire il futuro suo e del Palermo. Perché se è vero che il tecnico, al momento, è saldo sulla sua panchina è altrettanto vero che deve trovare la strada che ponga delle basi di cemento al suo mantenimento.
Per farlo non sono esclusi cambi di rotta, adeguamenti alla situazione contingente molto preoccupante dopo tre sconfitte consecutive e un quartultimo posto in classifica che fa paura e vede dietro a un punto proprio i pisani. Ecco, sarà questa la parola chiave da fronteggiare in settimana, perché affiorata troppo spesso nei giocatori nelle ultime tre partite. Chi mostrerà timori potrebbe anche rischiare di restare fuori la contesa perché il Palermo che servirà a cominciare dalla sfida per sopravvivenza con il Pisa dovrà mostrarsi da battaglia. Un Palermo brutto, sporco e cattivo, fatto di lotta, sofferenza e cuore. Il progetto tattico avviato dal tecnico potrebbe subire un arresto per lasciare posto al pragmatismo necessario per risalire la corrente.
La Gazzetta dello Sport
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