DG Gardini: “Corini non rischia, bisogna dare di più, siamo una famiglia”

Oggi giornata di allenamento per il Palermo FC, direttamente dal Tenente Onorato, il Direttore Generale Gardini ha parlato della situazione rosanero
Il Direttore Generale, Giovanni Gardini ha parlato ai microfoni direttamente dal campo di allenamento di Boccadifalco.
Il Palermo in crisi, cerca di uscire dal momento critico. Corini deve nelle prossime partite trovare i punti necessari per respirare un pò.
Tra gli allenamenti odierni, la squadra divisa in due porzioni di campo con possesso palla divisa in due squadre.
Allenamento su possesso palla e tecnica. Il centrocampista Segre invece, ha lavorato da solo con un lavoro differenziato.
Il direttore Generale Giovanni Gardini, ha spiegato ai cronisti, che Corini non rischia il posto in panchina. Che l’allenatore non è in discussione. Sottolinea che la società aveva preventivato una mancanza di risultati immediati, ma che quelli attuali, non sono confacenti alle aspettative iniziali, queste sconfitte di fila hanno lasciato un pò perplessi anche loro, ma non si può dire che questo momento non possa essere superato.
La società, visto il nuovo allenatore, l’innesto di tanti giocatori nuovi e la nuova categoria, pensava a qualche passo falso, nonostante ciò, lo stesso direttore generale Gardini, ha chiesto maggiore impegno da parte di tutti.
Il Palermo non è del singolo – dice Gardini riferendosi al malcontento della piazza – il Palermo è un bene comune. Bisogna mantenere la categoria, per Palermo città, tifosi e società. I giocatori conoscono e hanno ben chiaro la situazione pesante – assicura il direttore -, ma per uscirne bisogna rimanere tutti uniti e lavorare.
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Quando qualcuno chiede se, l’allenatore rosanero rischia dopo le prossime gare in casa, il direttore in modo deciso allontana l’ipotesi. Corini ha piena fiducia – ci tiene a sottolineare il direttore Giovanni Gardini -.
Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate alla stampa:
L’unica medicina è il lavoro. Sacrificio, attenzione e determinazione. Non è solo un problema relativo ai risultati sportivi, siamo una grande famiglia e dobbiamo comportarci da tale. Dobbiamo uscire dal campo con la maglia fradicia di sudore, dopo aver dato tutto. Poi si può anche accettare la sconfitta, ma quello deve essere il mantra. Questo non vuol dire che fino ad oggi non sia successo, questo vuol dire che bisogna dare di più. Argomenti colloquio con Corini? Rimane tra di noi, penso sia corretto dal punto di vista professionale. I calciatori sanno che devono fare di più? Mi sembra normale, i calciatori sanno di dover lavorare di più come stanno facendo. Lo staff deve dare qualcosa in più e tutto quello che ruota attorno alla squadra deve dare qualcosa in più per uscire da questa situazione
Fiducia in Corini? La fiducia in Corini nasce dal momento in cui lo si sceglie in un progetto di lungo periodo come quello della nuova società. Questo progetto non può essere valutato in un arco di tempo così limitato. La chiave è che il tempo è un opportunità, non un alibi. Siamo consapevoli del momento, vogliamo uscirne tutti insieme. Dal presidente al magazziniere, tutti lavorano con uno spirito comune per cercare di raggiungere questo obiettivo. Pensare che ci sia un colpevole è anacronistico e non è confacente al nostro spirito
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