Di Mariano: Orgoglioso dell’aquila che porto sul petto, più del 10 sulle spalle

Francesco Di Mariano calciatore del Palermo parla delle sue origini e dell’emozione di giocare con la maglia della propria città
Quando è andato via Di Mariano dalla città di Palermo? Aveva solo 13 anni quando lasciò la propria terra per spiccare il volo come l’aquila che indossa oggi sul suo petto, verso il calcio dei grandi. Un’intervista a tratti personalissima quella rilasciata da Francesco Di Mariano a Calciomercato.com.
La sua partenza, la carriera e gli allenamenti guardando il grande Francesco Totti. Il suo consolidamento e il ritorno a casa, nel Palermo Calcio di oggi.
È come se non me ne fossi mai andato. Da allora non è cambiato nulla, Palermo è ed è sempre stata casa mia. Qui ho le mie origini, sono fiero e orgoglioso della mia terra. Cosa mi è rimasto del me 13enne? La stessa passione e la stessa fame. Se mi guardo indietro ripenso a tutti i sacrifici e alle rinunce fatte durante l’adolescenza per raggiungere il mio obiettivo. Non rinnego nulla del mio passato, sono focalizzato sempre sul presente. Mi piace pensare che nella vita si possa sempre migliorare, a qualsiasi età. Allenarmi con Totti? Era un leader silenzioso ma anche un gran simpaticone, mi consigliava sempre solo di guardarmi intorno e di dare il pallone di prima appena mi arrivava, ma quella è una giocata che solo lui riusciva a fare. Era un fenomeno! Corini? Lo stimo come persona e allenatore, conosco bene il suo calcio molto propositivo: per un attaccante è l’ideale. Per me, palermitano, è stato molto facile accettare di tornare qui
L’importanza di indossare il numero 10, un numero che fa ricordare ai palermitani un ex capitano che lo indossava e che ha fatto grandi cose con la maglia rosanero, Fabrizio Miccoli.
E’ solo un numero. Quello che conta davvero è quell’aquila davanti al petto che rappresenta una storia di più di 120 anni. Questa maglia va sempre onorata, per i tifosi e quelli che hanno dato tutto per questo club
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