Inchiesta Juventus: 21 Dicembre fissata udienza per frode fiscale chiesto sequestro

La richiesta dei Pubblici Ministeri di sequestro per frode fiscale

Tramite comunicato stampa, la Juventus informa che è disponibile la relazione annuale fino al 30 Giugno 2022 approvata dal CdA in data 2 Dicembre. Poi informa che giorno 21 Dicembre è stata fissata per quella data un’udienza in camera di consiglio per la discussione dell’appello dei Pubblici Ministeri avverso l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Torino, concernente la richiesta dei Pubblici Ministeri di sequestro preventivo nei confronti di Juventus di € 437.403,28.

Ecco di seguito il comunicato ufficiale della Juventus:

è online la relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022, approvata dal cda di Juventus in data 2 dicembre 2022″. E, nel progetto di bilancio al 30 giugno 2022, si legge che “nei confronti di alcuni dirigenti presenti e passati della Società è stata altresì elevata la contestazione per il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta, ai sensi dell’art. 2 del d.lgs. n. 74/2000, poiché, nell’ipotesi dell’accusa, al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto per gli anni dal 2018 al 2021, indicavano nella dichiarazione annuale della Società relativa a detta imposta, elementi passivi fittizi (con conseguente IVA indebitamente detratta pari a complessivi € 437 migliaia), avvalendosi di fatture – emesse (personalmente o tramite proprie società) da agenti sportivi – riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti. In relazione a tale presunto reato la Società risulta indagata quale ente ai sensi dell’art. 25-quinquesdecies del d.lgs. 231/2001. In data 21 dicembre 2022 è fissata udienza in camera di consiglio per la discussione dell’appello dei Pubblici Ministeri avverso l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Torino, concernente la richiesta dei Pubblici Ministeri di sequestro preventivo nei confronti di Juventus di € 437.403,28, quale asserito profitto dei presunti reati tributari sopra richiamati. La Società è, pertanto, esposta al rischio che anche l’Agenzia delle Entrate, nell’ambito della propria ordinaria attività di verifica, avvii accertamenti e assuma posizioni difformi da quelle adottate dalla Società e pertanto avanzi contestazioni in merito al regime fiscale applicato alle citate operazioni

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