Luca Toni sono venuto al Palermo convinto del progetto di Zamparini, è stata scelta giusta

Luca Toni un ex di Brescia e di Palermo, parla della sua esperienza con entrambe le maglie

L’ex bomber del Palermo e della nazionale italiana, Luca Toni intervistato da “Brescia Oggi“, ripercorre la sua carriera che lo ha visto indossare la maglia del Brescia e quella del Palermo. Il suo racconto descrive un periodo non facile a Brescia e un rilancio a Palermo che lo ha portato poi a giocare nella Fiorentina e nel Bayern Monaco

A Brescia sono arrivato per sostituire un mostro sacro come Hübner: non è stato facile per me prendere il posto di chi aveva scritto la storia di questo club. Non mi sono sentito subito accettato. Nella seconda stagione è arrivato l’infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo parecchio. Peccato. A fine campionato, d’accordo con la società, si è scelto di separare le strade. Palermo è stata la scelta giusta, anche se in Serie B. Ho avuto proposte per restare in A, ma ero convinto del progetto. E da lì mi sono rilanciato, arrivando a giocare per Fiorentina e Bayern Monaco

Poi Toni tocca il tema dei presidenti di quei periodi. A Palermo il vulcanico Zamparini e a Brescia il presentissimo Corioni. L’ex bomber descrive i due, molto diversi. Quello del Brescia sempre al campo a seguire tutto da vicino mentre il friulano Zamparini arrivava solo quando le cose non andavano bene

Due intenditori di calcio, ma due presidenti al tempo stesso diversi. Corioni era molto presente, passionale e si fermava spesso a chiacchierare con noi giocatori. Zamparini lo vedevi meno al campo, si faceva vedere quando le cose non andavano per il verso giusto. Fortunatamente la parentesi a Palermo è stata ampiamente positiva. Mia esperienza al Brescia?  A Brescia ho avuto la possibilità di crescere tanto, al fianco di grandissimi campioni. Penso a Baggio e Guardiola, ad esempio. E poi c’era Mazzone, un allenatore che mi ha insegnato tanto. Mio Brescia nella A attuale? Credo che quel Brescia oggi giocherebbe almeno per l’Europa League. Forse, senza esagerare, potrebbe puntare a qualcosa di più. Era una squadra di livello tecnico elevato, ma non abbiamo mai avuto la fortuna di poter essere al completo. Ci sono stati diversi infortuni, poi arrivò anche la morte di Vittorio Mero

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