Pigliacelli: io e la mia famiglia ci troviamo da Dio a Palermo, oggi arancine preferisco alla carne

Intervistato da RadioTime scopriamo un lato più personale del portiere rosanero Mirko Pigliacelli

Non si parla soltanto di calcio giocato, Mirko Pigliacelli parla anche del suo lato un pò più personale. Il portiere rosanero giocava in Romania e si trovava anche molto bene, un paese dove è cresciuto moltissimo a livello professionale e personale, ma la chiamata del Palermo Calcio era irrinunciabile. Non ci ha pensato due volte ed è arrivato in Sicilia. Oggi Mirko Pigliacelli e la sua famiglia adorano vivere a Palermo. Prima di Palermo era stato già in Sicilia per sei mesi con la maglia del Trapani e già si era trovato bene, ma da quando è a Palermo si è aperto un mondo nuovo. Mirko adora vivere la città, quando ha tempo ama andare in mare per il suo hobby: la pescada come si vede dai suoi canali social -. Ma anche la cucina tipica palermitana, quando può sgarrare non si lascia scappare qualche piatto tipico palermitano. Oggi ad esempio è giornata di Santa Lucia e il buon Mirko non ha potuto non mangiare la famosa arancina, rigorosamente alla carne.

Palermo città? Sono stato in Sicilia già per sei mesi e mi ero trovato benissimo, da quando sono a Palermo mi si è aperto un mondo nuovo. Mi trovo da Dio sia io che la mia famiglia, stiamo benissimo. Differenza con Roma? Roma non l’ho mai vissuta bene, sono sempre stato in giro. Spesso andando in giro incontro tifosi che mi danno consigli, dal fruttivendolo o dal macellaio per esempio (ride, ndr). Santa Lucia? Già mangiate le arancine a pranzo. La preferisco a carne. Street food? Con il mestiere che faccio devo stare attento all’alimentazione, ma quando ho la giornata libera mi piace assaggiare le cose palermitane. Oggi ho sgarrato con l’arancina.
Chiamata Palermo? A dire la verità ero partito in ritiro con il Craiova come tutti gli anni, senza pensare al ritorno in Italia. Ma quando è arrivata la chiamata del Palermo è cambiato tutto e ho accettato subito. E’ stato inaspettato perché non volevo lasciare il Craiova, ma alla chiamata del Palermo non si poteva dire no

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