Sinisa Mihajlovic è morto a 53 anni! Combatteva contro la leucemia da anni

Nel 2019 l’annuncio della malattia, si è spento a 53 anni l’ex calciatore e allenatore di calcio
Come è morto Sinisa Mihajlovic? Si è spento all’età di 53 anni, dopo una battaglia dura contro la leucemia. Nel 2019 aveva annunciato pubblicamente la sua malattia e aveva dichiarato: “La batterò giocando all’attacco“.
Il campione è morto in una clinica di Roma, già nei giorni scorsi il ricovero e la situazione non sembrava delle migliori.
Il 29 Ottobre il trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, il 22 Novembre le dimissioni. Sinisa un combattente per natura, era tornato nel calcio importante come allenatore e anche nei momenti più difficili della sua malattia era stato sempre vicino alla squadra. Ad inizio 2022 i nuovi sintomi e i nuovi problemi, fino ad oggi quando il 16 Dicembre 2022 si è spento a Roma.
Il comunicato della famiglia di Sinisa Mihajlovic
La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.
Sinisa è stato un uomo vero sia in campo ma anche fuori dal rettangolo di gioco. Rimarrà nella storia la sua frase in conferenza quando allenava il Torino, dove un giornalista gli chiedeva se il giocatore – era Benassi del Torino – vista la giovane età avrebbe avuto difficoltà nel portare la fascia da capitano, a questa domanda l’allenatore diede una risposta che rimarrà incisa nella mente di tutti gli appassionati di calcio:
Non è facile alzarsi ogni mattina alle 4, 4 e mezza – ha scandito l’allenatore del Torino – e andare alle 6 a lavorare tutto il giorno e non arrivare a fine mese. Questo non è facile. La fascia è un piacere, un orgoglio: lui è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoro
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